Data:
lunedì 25 novembre 2013
Testata:
La Provincia
Basket, A2 rosa
TecMar, il grande spreco. A Civitanova ko in volata
Alle cremasche non basta la rimonta dal -17 al +4 nell’ultimo periodo Decisivo un avvio senza mordente
di Tommaso Gipponi
CIVITANOVA MARCHE — Sconfitta in volata a Civitanova per una TecMar Crema cui non è bastata una rimonta da meno 17 e fino al più 4 nell’ultimo periodo. Le biancoblù hanno pagato due primi periodi senza mordente, e qualche scelta affrettata, offensiva come difensiva, nel finale. Iniziava male soprattutto in difesa la TecMar, in un primo periodo dove le marchigiane tiravano con 10/14 dal campo ma che soprattutto surclassavano le biancoblù a rimbalzo, 10-3 col tabellone che diceva 22-13 al 10’. A inizio seconda frazione una tripla di Veinberga dava alle padrone di casa sul più 12. Crema rimaneva in linea di galleggiamento grazie a otto punti consecutivi di un’ottima Castorani (27-21 al 13’), anche se subiva molto la verve di Jessica Trobbiani, che ancora con la fortissima Veinberga riportava le padrone di casa avanti di 12 (35-23) all’intervallo. Sempre la premiata ditta Trobbiani-Veinberga apriva la ripresa con altri due canestri portando il vantaggio di Civitanova a 17 lunghezze sul 43-26, mentre dall’altra parte per Crema segnava solo Capoferri dalla lunetta. Zagni però infilava 6 punti di fila a riavvicinare la TecMar, così come anche i 5 consecutivi di Capoferri per il 45-39 del 26’. Crema ne aveva ancora, e piazzava un bel parziale di 7-0 coi liberi di Rizzi e Zagni e la tripla di capitan Caccialanza, per il 51-48 dell’ultima pausa. Era entrata finalmente in ritmo la TecMar, che col canestro di Zagni in apertura di ultima frazione si portava a meno 1, e poco dopo Picotti firmava il primo vantaggio cremasco della serata, con anche mini allungo siglato dalla tripla di Norma Rizzi per il 53-57 del 35’. La Feba non ci stava e riusciva a riportarsi avanti con Perini e Filippetti, all’ingresso degli ultimi due minuti. Decisiva la tripla di Passeri a 21” dalla fine, lasciata incredibilmente libera dalla difesa cremasca. La TecMar poi aveva due volte il tiro del pari ma la palla non ne voleva sapere di entrare.