Rassegna stampa (articoli registrati prima del 31 agosto 2018)

 
 
 

 Data: sabato 27 aprile 2013

 Testata: Il Nuovo Torrazzo

BASKET A2

TecMar. stagione finita tra gli applausi

SCONFITTA 69 A 54 LA COMPAGINE CREMASCA È USCITA DALLA GARA 3 A TESTA ALTA: STAGIONE COMUNQUE DA INCORNICIARE

di TOMMASO GIPPONI Finisce tra gli applausi la stagione della TecMar Crema La compagine biancoblù non è riusci­ta nell’impresa di sbancare il parquet della Lops Arredi Milano anche in gara 3 di semifinale, venendo sconfitta per 69-54, con le milanesi che, quindi, si giocheranno, a par­tire da questo fine settimana, la finalissima contro la Fila San Martino con in palio la promozione in Al. Crema ha perso, ma di delusione ce n’è stata davvero poca e se n’è andata già pochi minuti dopo il match. Le nostre sono uscite assolutamente a testa alta, perdendo una serie che in questo momento non era alla portata (per quelle che erano le condizioni), ma sono riuscite comunque a giocarsela fino alla fine, di puro cuore e voglia. Milano non aveva terminato la regular season con 8 punti di vantaggio sulle biancoblù per caso, è squadra di talento superiore, con un’esperienza in gare di questo tipo non paragonabile a quella di Caccialanza e compagne. E in gara 3 l’ha dimostrato in tutto e per tutto. Ma la TecMar non si è mai arresa. Fino a 18” dalla fine, quando il match era ormai chiuso ma coach Giroldi ha voluto comunque chiamare l’ultimo time out, per ringraziare le sue ragazze di una stagione in tutto e per tutto indimenticabile, e per dire loro di ringraziare i tifosi, che in più di un centinaio da Crema hanno affrontato la trasferta di Milano per stare vicino alle proprie beniamine. Un lungo applauso reciproco tra tribuna e panchina che è il giusto finale di un’annata che difficilmente si potrà dimenticare, come difficil­mente si potrà ripetere. il Basket Team era neopromosso, non scordia­molo, puntava a una salvezza tranquilla e a far crescere il proprio gruppo molto giovane. Che ora ha dimostrato di poter essere protagonista ai mas­simi livelli anche in questa categoria. In gara 3 le forze erano davvero ai minimi termini. Coach Giroldi pote­va contare solo su 7 ragazze abili, tra cui una Biasini che aveva un gomito che non le permetteva di giocare. Nonostante questo Crema ha avuto un inizio molto coraggioso, rimanendo in scia alle avversarie per gran parte del primo tempo. E quando la Lops ha tentato l’allungo, coach Giroldi ha provato la car­ta emotiva, inserendo nel match una Magda Losi che stava scalpitando, a dir poco, in panchina. Una mossa questa che stava girando l’inerzia della gara a favore di Crema. 11 coach avversario Pinotti però, vista la malapa­rata, ha ben pensato di chiedere agli arbitri di verificare la fasciatura al dito della polacca (cosa che peraltro i direttori di gara avevano già fatto nel riconoscimento, ndr) convincendoli a farla escludere dal match. Mos­sa antisportiva del tutto, colpevoli prima di tutto gli arbitri stessi che sono cascati nella provocazione. Ne sono seguiti poi accesi scambi di vedute tra le due panchine. Sull’onda emotiva di questo momento Milano ha allun­gato fino a più 14 prima dell’intervallo. La TecMar però non si è arresa, e nella ripresa, trascinata da una grande Capoferri, è tornata ancora a con­tatto, prima a meno 4 e poi nell’ultimo periodo per due volte a meno tre. A questo punto gli episodi decisivi della gara, con un paio di triple che alle cremasche non sono entrate e invece a Milano sì, con la solita Frantini, vera e propria giustiziera storica di Crema sin dai tempi del Geas. E preso di nuovo un certo margine stavolta la Lops non ha più sbagliato niente, con le sue veterane che hanno recuperato un paio di palloni fondamentali che hanno indirizzato definitivamente il match. Il largo scarto finale poi è maturato coi tiri liberi, sul fallo sistematico delle biancoblù. Sconfitta amara in quanto arrivata nel finale ma che nulla toglie alla grandiosa stagione delle cremasche, andata ogni più rosea aspettativa. Ora tutti si prenderanno un periodo di pausa, ma presto si tornerà in pa­lestra per gli allenamenti. Il sogno sarebbe rivedere questa stessa squadra provarci anche l’anno prossimo, con ancora più consapevolezza.