Data:
lunedì 22 aprile 2013
Testata:
La Provincia
Playoff, semifinali. Gara 3 condizionata da un vero e proprio ‘giallo’. Gli arbitri danno il via libera all’ingresso in campo di Magda Losi. Milano protesta per la fasciatura ‘pericolosa’ e la fuoriclasse viene tolta
TecMar, game over a testa alta
Le cremasche lottano strenuamentemaè Milano a volare in finale
di Tommaso Gipponi
MILANO — Non riesce l’ennesima impresa alla TecMar Crema, che pur ridotta ai minimi termini lotta fino alla fine sul campo di una Lops Arredi Milano che nel finale fa valere tutta la sua esperienza. Meneghine in finale quindi, dove affronteranno San Martino, ma cremasche che lasciano questo campionato assolutamente a testa altissima, con la consapevolezza che questo gruppo può crescere ancora. E l’applauso, scrosciante, dei più di 100 tifosi arrivati al PalaGiordani da Crema è il giusto tributo a un’annata davvero unica. L’inizio non era quello che ci si aspetterebbe da una gara di questa importanza, con attacchi molto sciolti (9-8 al 4’). Milano sospinta da Frantini e Gottardi però allungava sul 17-10, complici anche dei facili layout sbagliati dalle biancoblù, che comunque riuscivano a rientrare a meno tre alla prima pausa. Milano provava un altro allungo a inizio secondo periodo ma la TecMar c’era sempre, e grazie a Capoferri rientrava ancora una volta a contatto. Dopo 4 minuti e mezzo di frazione coach Giroldi giocava la carta a sorpresa, mandano in campo Magda Losi. Qua gli animi si scaldavano, col coach milanese Pinotti che in modo del tutto antisportivo richiamava gli arbitri per segnalare la fasciatura al dito della fuoriclasse polacca, pericolosa a suo dire per le proprie giocatrici (e non lo era per nulla), convincendo però gli arbitri che toglievano dal match la fuoriclasse di Crema. Qui però la grande topica arbitrale, che nel riconoscimento pregara aveva regolarmente ammesso alla partita la polacca. Dopo uno scambio di battute pesanti tra le due panchine la gara riprendeva e Milano con grande esperienza approfittava del momento, e con Frantini firmava un break per il 14 del 18’. La TecMar non si arrendeva, e con Capoferri (la migliore delle cremasche) apriva la ripresa con due triple, seguite dal jumper di Conti per il meno 4 sul 39-35. Era un parziale molto equilibrato questo, che vedeva le cremasche difendere davvero coi denti e arrivare all’ultima pausa sotto di 6. Crema tornava un paio di volte a meno 3ma veniva ricacciata indietro dalla solita tripla di Frantini (54-48 al 34’). Era ancora la guardiamilanese, giustiziera storica delle biancoblù, a infilare la tripla del 58-50 al 37’, il break decisivo, corroborato dalla grandissima esperienza delle varie Gottardi e Stabile, che rubavano un paio di palloni davvero decisivi sulle sorti del match, col divario finale che veniva scavato solo dalla lunetta per il fallo sistematico cremasco