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Rassegna stampa (articoli registrati prima del 31 agosto 2018)

 
 
 

 Data: sabato 20 aprile 2013

 Testata: Il Nuovo Torrazzo

BASKET / A2

TecMar, un canestro come nelle favole!

IL MATCH DECISIVO SI DISPUTERÀ DOMANI A MILANO ALLE ORE 18: DOPO LA GRANDE PROVA DI MERCOLEDI' MAI DIRE MAI...

di TOMMASO GIPPONI Difficile davvero trovare aggettivi per quello che sta mostrando la TecMar Crema. Le bianco­blù domani si giocheranno la bella sul campo della Lops Arredi Milano, uno spareggio secco che vale l’accesso alle finali che mettono in palio la serie Al. Questo in virtù di una gara 1 giocata domenica scorsa a Milano con grande coraggio ma comunque persa dal Basket Team per 66-56, e di un secon­do atto della serie invece vinto dalle cremasche in casa per 65-64 che nessuno dei presenti potrà mai dimenticare. Ma andiamo con ordine. Crema si presentava domenica a queste semifinali in condi­zioni di grande emergenza, con Rizzi, Biasini e soprattutto Magda Losi out. L’inizio era tragico, il canestro sembrava avere un tappo e così Milano aveva vita facile a portarsi sui 15 punti di vantaggio e a mantenerli per gran parte del match. Non avevano però fatto i conti col cuore delle cremasche le milanesi, quel cuore e quella voglia di non arrendersi mai davanti a nessuna difficoltà che sono stati il leit-motif della stagione. E così punto dopo punto, e soprattutto gran difesa dopo gran difesa, Crema rimontava e all’ingresso degli ultimi 5 minuti si presentava solo a meno 2 con la gara tutta da giocare. Qui un po’ di sfor­tuna, un paio di buoni tiri usciti e dall’altra parte entrati alla Lops, che a livello di talento non ha proprio nulla da invidiare a nessuno in questo torneo, e Gara 1 che sfuggiva di mano, lasciando però la consapevolez­za che questa serie comunque fosse apertissima. E lo si è dimostrato al PalaCremonesi mercoledì. Stavolta la TecMar è partita forte, ha giocato tutta la prima metà alla pari, e solo nei pressi del 20’ Milano di pura espe­rienza è riuscita a prendersi un vantaggio di 10 punti. Che però stavolta non è bastato. Nella ripresa infatti, trascinate da Caccialanza e Capofer­ri, che in assenza di Losi sono i principali terminali offensivi biancoblù, le nostre hanno imbastito la grande rimonta, che le ha portate anche a operare il sorpasso e ad andare a più 5 a 3 minuti dal termine. Sembrava oggettivamente fatta, ma Milano ha a disposizione davvero tante armi e soprattutto una enorme esperienza nelle sue giocatrici chiave, in grado di firmare in un amen un lo-o che le portava a loro volta a più 5 all’ingresso dell’ultimo minuto. Sembrava una gara segnata, col tifo ospite sugli spalti già a festeggiare e a pregustare la finale. Come detto però, bisogna sempre fare i con­ti col cuore della TecMar. Prima Caccialanza dalla lunetta, poi Picotti con un provvidenziale recupero e canestro accorciavano le distanze. La Lops aveva le chances di chiudere il match dalla lunetta ma sbagliava due conclusioni, e così Crema a 9 secondi dalla fine si trovava sotto di 3 col possesso nella metà campo offensiva. Coach Giroldi chiamava time out per disegnare un tiro dalla lunga di Caccialanza che puntualmente veniva preso ma finiva lungo. Qui la buona sorte strizzava l’occhio alle cremasche sotto forma di un rimbalzo d'attacco conquistato da Biasini che prontamente riaprirà per Capoferri che alzava gli occhi, prendeva la MIRA e con coraggio scoccava la tripla in faccia alla milanese Stabile che nel tentativo di recupero commetteva fallo. Con l’arbitro che aveva già fischiato e il pallone per aria, per un paio di secondi si è avuto un silenzio surreale alla Cremonesi, tutti col fiato sospeso a vedere la destinazione di quel pallone, che come nella più bella delle favole si insaccava preci­samente nel canestro, trasformando il silenzio in un boato incontenibile. Una vera e propria manna. Punteggio in parità quindi con un secondo da giocare, con la chance dalla lunetta di vincere. E la mano di Martina da Soncino non ha tremato, non avrebbe potuto mai tremare in quella situazione perché la convinzione di tutto il gruppo biancoblù, la voglia di portare a casa questa vittoria e continuare a sognare, erano sempli­cemente troppo forti. E troppo forte l’unione di queste ragazze, con la stessa Capoferri che appena terminato il match è letteralmente saltata in mezzo al pubblico per andare ad abbracciare la compagna Gilda Ceni, che domenica in gara 1 ha subito l’ennesimo infortunio al ginocchio di una carriera fin qui davvero sfortunata. Questa vittoria era per lei, questa vittoria è di tutta una squadra che crede e lotta insieme. Domani a Mila­no (ore 18, palazzetto Giordani di via Cambim) sarà un’altra battaglia. Vincerà sicuramente il migliore come è giusto che sia, ma Crema ha di­mostrato comunque di poterlo essere. Come detto, questo gruppo vuole continuare a sognare. E a stupire.