Data:
giovedì 24 gennaio 2013
Testata:
La Provincia
FEMMINILE,A2
«Una TecMar da migliorare nella testa»
Giroldi: «Siamo un po’ in ritardo, domenica contro Venezia la gara che voglio»
CREMA — C’è grande voglia di riprendersi in casa TecMar Crema dopo la sconfitta di Milano nel big match di domenica che metteva in palio il terzo posto in classifica. È molto lucida l’analisi di questo match che fa coach Giancarlo Giroldi: «Siamo ancora un po’ in ritardo rispetto alle squadre di quella fascia, la primissima, non siamo ancora pronte forse per batterle. Bisogna provare a migliorare, prima di tutto sull’aspetto mentale che tecnico-tattico. C’è un gradino da salire ancora per essere al loro pari. Il nostro nucleo deve ancora fare un po’ di esperienza, e questo domenica l’abbiamo scontato. Partire con divario importante dal primo quarto non ci ha certo agevolato, poichè nel tentativo di recuperarlo abbiamo speso tante energie, che sono mancate poi nel finale». Qualche preoccupazione particolare? «Non sono preoccupato del risultato, ma del fatto che voglio portare questa
squadra al miglior livello possibile, e ci sono margini per migliorare ancora. Continuiamo a lavorare per prendere da queste esperienze gli spunti per andare avanti». E domenica un altro impegno se possibile ancor più proibitivo contro la capolista Venezia: «Ora di nuovo un test importante in questo senso. È la migliore di tutte, ci deve servire soprattutto in ottica futura, per capire i punti in cui poter migliorare, sia tecnici che a livello d’approccio alla gara. Contro una squadra come Venezia la vittoria non dipende solo dalla qualità della nostra prestazione, ma anche dalla loro visto il potenziale di cui dispongono. Noi cerchiamo di andare in campo con l’approccio migliore. Vogliamo continuare questo percorso di miglioramento, e di arrivare nelle migliori condizioni possibili a fine stagione, ai playoff, dove provare a fare qualcosa di importante». Partita comunque davvero non scontata quella di domenica alla Cremonesi, se la Tec-Mar saprà mettere in campo il massimo della sua intensità. La finale dell’ultimo Memorial Pasquini, vinta dalla Reyer solo in volata, è lì proprio a dimostrare questo.(t.g.)