Data:
lunedì 21 maggio 2012
Testata:
CremaOggi
Basket, la TecMar in A2, ma mancano le strutture
Settimane importanti per lo sport cittadino, l’Icos con la vittoria sulla Pomì, diventa la prima squadra di volley femminile che disputerà il massimo campionato italiano, il Pergo, sta vivendo giornate altrettanto importanti, con il cambio di gestione e gli interrogativi sul futuro.
D’altra parte nelle scorse settimane la Reima ha festeggiato la promozione in serie B1 e il basket femminile non è stato da meno, anzi le ragazze della TecMar, allenate da Diego Sguaizer hanno conquistato la promozione in serie A2.
Tutto questo conferma quello che già è noto da tempo, e che è balzato agli onori delle cronache nazionali lo scorso agosto, quando la città di Crema si piazzò prima nella speciale classifica “sport e città minori”, stilata in base alla diffusione degli sport di squadra, per numero e livello dei campionati, nei comuni che non sono capoluoghi di provincia, classifica pubblicata dal quotidiano economico “Il Sole24ore”.
Ma nonostante questi risultati il problema relativo alle strutture sportive, sarà uno dei temi che dovrà affrontare la nuova amministrazione, a partire proprio dal palazzetto.
“NON È FACILE TROVARE GLI SPAZI”
Il presidente del Basket Team Crema, Giuseppe Spinelli è ovviamente molto contento per il risultato della sua squadra, ma non nasconde la necessità di intervenire sulle strutture sportive: “Quest’anno abbiamo puntato sulle ragazze giovani e con il passare delle giornate grazie ad un bravo allenatore sono riuscite a conquistare risultati straordinari per la città di Crema”, dice il presidente, che ricorda come tante giocatrici provengono dal settore giovanile.
“Quanto alle strutture – dice il presidente Spinelli – da vice presidente della Commissione Sport, so che di soldi, le amministrazioni ne hanno sempre di meno e si fa una gran fatica, ma noi abbiamo circa 100 bambini oltre alle varie squadre e non è facile trovare gli spazi, anzi visto le tante società sportive in città, bisogna fare le acrobazie, per cercare di accontentare tutti”.
TARIFFE ACCESSIBILI
Il presidente riconosce la disponibilità delle scuole, con le quali vengono condivise alcune palestre, mentre il comune “dà una mano alle società”, attraverso un sistema di tariffe accessibili per l’utilizzo delle strutture, tuttavia “se non un palazzetto, almeno una palestra in più è necessaria” dice Spinelli, che conclude “abbiamo avuto in passato, anche la possibilità di andare in A1, ma in quel caso, non si sarebbe potuto stare a Crema”.
Chissà se anche di questo, ha avuto modo di parlare con il sindaco Stefania Bonaldi, presente alla partita della festa: “Ho visto il sindaco alla partita e mi ha fatto piacere”, commenta il presidente Spinelli.
PERCORSO PARTITO 5 ANNI FA
Di annata meravigliosa parlano invece alcuni dirigenti della Tec Mar: per Luciano Denti , “non ci aspettavamo un finale così esaltante, ma questa promozione è il frutto della scelta di puntare su alcune ragazze di questo territorio, da Spino, a Pandino, a Soncino, cinque anni fa, facendole crescere e creando un gruppo, che già si distingueva a livello giovanile e che ora ci ha riportato in A2”.
Quanto alla Palestra Cremonesi, “in certe partite è insufficiente, ma è l’unica con il parquet, ci accontentiamo”.
LA CRESCITA DEL GRUPPO
Con il direttore sportivo Paolo Manclossi , analizziamo il cammino delle ragazze guidate da Sguaizer: “Venivamo da una retrocessione e l’obiettivo non era la promozione, ma strada facendo, con una squadra giovane ci siamo trovati al primo posto e quarti in Coppa Italia”.
In una stagione esaltante come questa è difficile trovare qualche ragazza che ha fatto meglio delle altre: “Tutto il gruppo è cresciuto con diverse ragazze nel giro delle nazionali e con un’età media di 20 anni, ci sono ampi margini di miglioramento”.
Anche Manclossi commenta la situazione relativa alle strutture sportive: “Ci sono tante squadre, ma alla fine ci si gestisce bene, non ci lamentiamo, anche se si può migliorare, magari avere qualche altra palestra con il parquet sarebbe meglio”.
Ilario Grazioso