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Rassegna stampa (articoli registrati prima del 31 agosto 2018)

 
 
 

 Data: sabato 28 aprile 2012

 Testata: Il Nuovo Torrazzo

BASKET B NAZ.

La Tec-Mar sogna di più

di TOMMASO GLPPONI

A passo dal realizzare il proprio sogno la Tec-Mar Crema. Le biancoblù hanno infatti vinto anche il concentramento playoff disputatosi nell’incantevole cornice di Castel San Pietro, con un primo posto strappato per quoziente canestri solo all’ultimo secondo, e tra loro e il ritorno in serie A2 ora c’è solo la serie finale, da giocare con la formula delle due partite con la prima in trasferta. L’avversaria è la seconda classificata del concentramento di Pescara, e almeno logisticamente si può dire che la sorte ha fatto pescare alla Tec-Mar la classica pagliuzza più corta. Si tratta della Coconuda Castellammare di Stabia, terza nel girone campano e arrivata ai concentramenti solo dopo lo spareggio con Palermo, ma poi grande protagonista del raggruppamento vinto da Valmadrera, con le vittorie sulle favorite Alpo e Ca-vezzo. L’andata si disputerà in terra campana, presumibilmente sabato prossimo alle 19 (normale orario delle gare interne della Coconuda), mentre il ritorno andrà in scena domenica 13 maggio alle 18 alla Cremonesi di via Pandino. Data da segnare sul calendario questa perché assegnerà di fatto la Promozione in serie A2, e vantaggio non da poco per le nostre il poter giocare il secondo atto della serie davanti al pubblico amico.

Per arrivare a queste finali Crema ha vinto il proprio concentramento grazie a due bei successi, abbastanza simili nella sostanza, contro Savona (67-50) e San Raffaele (50-35) Roma, e ha poi perso l’ultima gara 54-65 contro il Selargius Cagliari rischiando per larghi tratti del match di essere eliminata. Nelle prime due partite le cremasche hanno faticato nella prima metà soprattutto in attacco, mentre la difesa è sempre stata intensa come nelle migliori giornate. A furia di insistere però nei secondi venti minuti le nostre sono sempre riuscite a prendere il largo chiudendo con buoni margini. Sembrava davvero tutto apparecchiato per una terza partita se non

in relax quasi, contro una Selargius che nelle prime due giornate non aveva per nulla impressionato.

Invece, specie quando si giocano gare così ravvicinae, le motivazioni contano davvero moltissimo e possono dare quel qualcosa in più che le gambe non sono più in grado di dare. Cagliari doveva vincere largamente per sperare ancora nella qualificazione, e così è sceso in campo letteralmente col sangne agli occhi, al contrario di una Tec-Mar davvero confusionaria in fase offensiva.

L’onda sarda ha così travolto le cremasche in una prima metà gara da vero festival degli orrori per le nostre, andate sotto anche di 22 lunghezze. Un divario questo che avrebbe significato eliminazione, la più atroce delle delusioni dopo un campionato del genere. Nella ripresa però la Tec-Mar ha dimostrato di avere cuore e testa. I tiri continuavano a non entrare come avrebbero potuto ma almeno la difesa si è dimostrata accettabile, concedendo 24 punti dopo i 41 dei primi 20 minuti. Minuto dopo minuto le cremasche si sono avvicinate, grazie ai canestri di Caccialanza, Capoferri, e Rizzi, riuscendo a tornare fino a meno 9 anche se senza andare oltre. Si doveva stare sotto i 13 punti di scarto per rimanere primi, e il Selargius continuava a proporre allunghi tanto quanto la Tec-Mar riusciva a portarsi sotto la soglia di sicurezza. Gli ultimi canestri di Capoferri e Picotti mettevano lo scarto al sicuro, per Crema ma anche per le sarde che sarebbero state seconde. Le due squadre in pratica lasciavano andare il tempo a zero sulle ultime due azioni, poi festeggiavano assieme in mezzo al campo.