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Rassegna stampa (articoli registrati prima del 31 agosto 2018)

 
 
 

 Data: lunedì 10 gennaio 2011

 Testata: La Provincia

La Tec Mar non pervenuta

Con Alghero nessun riscatto ma una prova imbarazzante

di Tommaso Gipponi CREMA—Quando c’erano tutte le premesse per una reazione la Tec-Mar Crema sfodera una prestazione per certi versi imbarazzante e si fa liquidare sin troppo facilmente da una Mercede Alghero apparsa per nulla trascendentale. Coach Pamiro sceglieva il solito quintetto con le due lunghe e l’inizio era buono, con Crema a portarsi sul 9-2. La Mercede si rifaceva sotto grazie a Slavova e Farris, e ai tanti rimbalzi d’attacco concessi alle avversarie per taglia fuori dimenticati o mal eseguiti. Il sorpasso arrivava puntuale ad inizio secondo quarto, quando le catalane iniziavano con un parziale di 0-13 con Crema incapace di reagire e senza nulla dalla panchina, e in uno stato confusionale davvero preoccupante. Giorgi allo scadere della frazione siglava il più 7 Alghero, un vero affare per il Team visto che le ospiti al 20’ tiravano 1/11 da tre e 6/13 ai liberi. Provava a far vedere qualcosa la Tec-Mar a inizio di ripresa, cavalcando l’unico sprazzo positivo della partita di Belfiore che segnava 4 punti di fila e poi serviva a Frusca la tripla del pareggio a quota 33. Era un altro fuoco di paglia però. La difesa infatti, specie a zona, aveva dei buchi clamorosi che permettevano facilmente alle ospiti di tornare comodamente sul più 10. La verve delle giovani, soprattutto di un’ottima Capoferri, permetteva al Team di rientrare nuovamente sul più 5 ma Slavova e Panella ristabilivano le distanze, mentre prima della fine del quarto si scavigliava Caccialanza per il Team e Alghero perdeva la play di riserva Santabarbara per un problema all’inguine. Dopo un solo minuto di ultimo quarto però le sarde perdevano anche la titolare del ruolo Farris per il quinto fallo, e coach Carosi era costretto a giocare con un quintetto fatto da tre ali e due lunghe. Inspiegabilmente le cremasche non pressavano più il pallone e difendevano in una zona 2-3 molto statica che lasciava le avversarie libere di far circolare il pallone a piacimento, col divario che non scendeva mai sotto la doppia cifra e anzi si dilatava sino al meno 17 finale. Una sconfitta davvero pesante sotto tutti i punti di vista, da non far passare facilmente.