Data:
lunedì 16 febbraio 2009
Testata:
La Provincia
Questa è anzitutto una crisi di fiducia Le giocatrici ne devono uscire da sole
L’allenatore non c’entra se in campo si fa l’opposto di quanto si dovrebbe
CREMA – Nella partita che doveva servire da trampolino di lancio per un finale di campionato positivo la Bertolli si è squagliata come neve al sole, fornendo una prestazione senza arte né parte, come già rassegnata al proprio, avverso, destino. Poche cifre per dare la dimensione del naufragio biancoblù: il 101-35 a favore di Udine nella valutazione complessiva, le 22 palle perse e i soli due liberi tentati dal Team. Si fa presto a gettare la croce sugli arbitri, ma il Team non ha attaccato, non ci ha messo intensità, ed è chiaro che poi i fischi non arrivano. In questo momento più di una giocatrice non sta rendendo da serie A. Il gruppo sembra impaurito e sfiduciato, non si diverte a giocare a basket. Le atlete però a questo punto dell’anno non si possono più cambiare. Si potrebbe anche dire che allora è l’allenatore che va sostituito. Il fatto che coach Bacchini in questo momento non riesca a tirar fuori ciò che vuole dalle giocatrici ormai è palese. Vero è anche che in campo non va lui, e che se una giocatrice si dimentica il tagliafuori, viene battuta dall’avversaria dopo un solo palleggio, o si prende un tiro uno contro cinque fuori dai giochi o passa la palla nelle mani dell’avversaria (tutte situazioni che ieri si sono viste in gran quantità) l’allenatore non c’entra nulla. Oltretutto, è molto difficile trovare un tecnico che riesca a risollevare le sorti del campionato a sette giornate dalla conclusione, in una situazione del genere. La società è chiamata a una scelta davvero difficile. Tutte le giocatrici possono benissimo dare qualcosa di più. Però se ne devono convincere, e il tempo sta per scadere. (t.g.)