Data:
lunedì 26 gennaio 2009
Testata:
La Provincia
Quando entra il play ‘da corsa’ Bologna va subito in sofferenza
Il parziale degli ultimi 28’ è 56-33 a favore di Manera e compagne
CREMA — A volte basta davvero poco per cambiare una partita. Fino al 12’ eravamo tutti lì a pensare che questo Basket Team giocando così non meritava di restare in A2, che stava offrendo l’ennesima prestazione molle e senza costrutto. Invece poi è arrivata Tony Manera e tutto è cambiato. Il che però a nostro avviso era anche abbastanza pronosticabile da un punto di vista tattico. Alla Bertolli mancava una giocatrice di intensità tra le esterne, una che attaccasse il canestro, che mettesse pressione sulla palla, che volasse in contropiede ma che soprattutto lo pensasse, tutte caratteristiche che alle esterne del Team mancavano tremendamente, rendendo la squadra prevedibile in quanto troppo legata al tiro da fuori. Manera non è Kobe Bryant, ma ha queste caratteristiche. Appena entrata lei, tutte le compagne hanno alzato la propria intensità andando dietro a lei. Quando puoi correre le percentuali aumentano e con queste anche la fiducia. E così se consideriamo solo gli ultimi 28’ il risultato è che le cremasche hanno vinto 56-33 contro Bologna, una squadra di medio alta classifica. Facendole correre le bolognesi si sono snaturate, non potendo giocare soprattutto per le loro lunghe. Arnetoli è stata inesistente, Temnik ha inciso ma è stata limitata dai falli, e le altre da sole non sono una squadra di serie A. All’inizio sono state in partita perché da fuori non sbagliavano mai, ma il talento offensivo delle esterne felsinee (tolta la Aleotti) non è eccelso, e così alla lunga la sfida l’ha vinta la difesa biancoblù. È stata vinta però una battaglia, non la guerra. La strada che porta alla salvezza è ancora molto lunga, tanto quanto la classifica ora è più corta. (t.g.)