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Rassegna stampa (articoli registrati prima del 31 agosto 2018)

 
 
 

 Data: lunedì 15 dicembre 2008

 Testata: CremaOnLine

Impresa delle azzurre che battono la prima della classe 66-57 e mandano fuori giri l’allenatore del Marghera

Basket - Santa Lucia e il suo asinello sono arrivati dalla stazione veneziana alla palestra di Ombriano, dove le ragazze del Basket Team hanno ricevuto dal Marghera il regalo migliore che potessero attendersi: la vittoria. E che vittoria! Voluta col cuore, sudata con le braccia e le gambe, conquistata con la testa: un capolavoro di caparbietà certosina e di incrollabile costanza. Le azzurre non hanno mai ceduto e hanno continuato a macinare gioco anche quando il Marghera si è portato avanti di ben 13 lunghezze, chiudendo poi la prima frazione 16-24. Sugli spalti il tifo taceva e ci si preparava a un’ormai abituale sconfitta; d’altra parte avevamo di fronte la migliore del campionato ed essere battute dalla prima della classe ci poteva stare. Invece la premiata ditta Barbiero & C. non era affatto d’accordo: con calma e ordine, punto dopo punto, ha cominciato ad accorciare le distanze combattendo su ogni pallone ed ergendo un muro difensivo contro il quale gli attacchi delle lagunari andavano regolarmente a infrangersi, costrette a forzare il tiro e a sbagliare. A metà gara siamo 33-37 e ora anche tra i tifosi un pensierino serpeggia malizioso negli occhi, ma acqua in bocca per scaramanzia. La speranza c’è e il gioco del Basket Team rincuora gli spalti, che adesso provano a farsi sentire. Il boato esplode liberatorio quando Monticelli centra il canestro con il tiro libero del pareggio 46-46 che chiude la terza frazione. Ultimo tempo con il cuore in gola, un occhio al tabellone e l’altro all’orologio: il primo allungo è delle azzurre con un break che le porta sul 53-46. Marghera vede sfuggire una vittoria data troppo per scontata, l’allenatore veneto s’innervosisce, se la prende con le decisioni “casalinghe” degli arbitri e, alla faccia della sportività, mostra il portafogli a Bacchini accusandolo implicitamente di aver comprato la partita: le tribune cremasche furoreggiano scatenate. Dopo lo show, per Marghera arriva il 53-51 e per noi la paura della beffa finale, come a Cervia. Ma Barbiero e Censini ci danno il 57-51. Le lagunari non mollano e, grazie agli arbitri “casalinghi”, si riportano sotto 57-56. Brividi... ma con Censini e una bomba della Fumagalli siamo a 62-57. Finale show della Censini che, con esperienza, cerca sistematicamente il quinto fallo sulla Pavia e ottiene i tiri liberi con cui alla fine sigla la vittoria: 66-57. Euforia sugli spalti per l’impresa. Sorrisi e soddisfazione sui volti dei dirigenti. Ragazze abbracciate e complimentate da tutti. È la svolta tanto attesa? Ce lo auguriamo: il gioco espresso e la continuità di rendimento sembrerebbero dir di sì, ma servono i risultati per confermarlo e la classifica continua a essere in rosso. È più che giusto godersi una vittoria tanto attesa e sudata fino all’ultimo, ma per esaltarci c’è tempo. Domenica prossima si va a San Bonifacio (a metà strada fra Verona e Vicenza) e bisogna andarci con grande umiltà e la stessa tenacia di ieri. La Pregis è in crescita e ha recuperato tutto l’organico, fra cui la veterana Gibellini e la pivot irlandese Gamman, due che possono far piangere chiunque se sono in giornata (e lo sanno bene Bologna, punita dalla prima, e Broni, castigata pesantemente dalla seconda): strappargli l’osso di bocca nella tana non sarà facile. Come già detto, tutte le avversarie vanno rispettate, ma a San Bonifacio non si dovrà sbagliare. (Evelina Denti)