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Rassegna stampa (articoli registrati prima del 31 agosto 2018)

 
 
 

 Data: lunedì 26 maggio 2008

 Testata: Il Giorno

Per il Geas è tempo di far festa

SESTO SAN GIOVANNI (Milano) — È PRESTO per porsi delle domande sul futuro, questo è il momento di festeggiare in casa del Geas Sesto. La promozione in A1 è stata sudata, come è normale che sia, contro una Sea Logistic Crema irriducibile. Nella partita che valeva una stagione, la formazione cremasca ha confermato le sue doti caratteriali tenendo in bilico il risultato fino all’ultimo nonostante avesse perso per un grave infortunio la sua top scorer Claudia Barzaghi. Le sestesi sono state portate al successo da una fantastica Yadi Rios, incontenibile sotto i tabelloni, capace di fatturare 32 punti (con un eccellente 13/18 al tiro da due) e di catturare 13 rimbalzi. Il canestro decisivo, per la Tuv Italia Sesto, l’ha messo a segno Michela Frantini, che ha infranto i sogni delle avversarie nel finale punto a punto. Sesto applaude le sue ragazze e l’allenatore, protagonisti di un’annata indimenticabile. La cavalcata trionfale del Geas (una grande del passato: 8 scudetti, una Coppa Italia e una Coppa Campioni negli anni 70; 14 anni fa la retrocessione in A2) è iniziata l’estate scorsa, quando il presidente Natalino Carzaniga ha convinto Roberto Galli ad assumere il ruolo di head-coach. Con lui la formazione sestese ha fatto il salto di qualità, grazie anche all’innesto di Yadi Rios, che ha dimostrato più volte di essere in grado di fare la differenza in A2 con il suo dinamismo. Quando la lunga cubana è stata frenata dal mal di schiena, la Tuv Italia ha avuto una flessione, ma si è ulteriormente compattata. La capitana Annalisa Censini, entrata in campo a stagione in corso dovendo fare i conti con l’operazione chirurgica a una caviglia, ha portato la sua leadership, preziosissima in un gruppo giovane. Vera Ponchiroli ha disputato un campionato strepitoso, compensando con la grinta e l’energia alla carenza di centimetri, un po’ come Martina Crippa, 19enne insostituibile nei meccanismi del team di Sesto. Il braccio armato nello scacchiere di coach Galli è stata Michela Frantini, che ha scardinato le difese avversarie a suon di triple, mentre il playmaker classe '88 Giulia Arturi è stata una scommessa vinta dallo staff tecnico, visto il modo in cui ha interpretato il ruolo di regista titolare. Costretta da un infortunio al setto nasale a guardare la serie finale contro Crema dalla tribuna, Alessandra Calastri è stata addirittura eroica nella bella vinta a Bologna, reggendo l’urto a rimbalzo contro la migliore batteria di lunghe del campionato. ''È difficile spiegare il nostro successo - dice Roberto Galli, coach della Tuv Italia. L’obiettivo, all’inizio, era quello di disputare un campionato tranquillo, togliendoci qualche soddisfazione. Il gruppo ha avuto una crescita pazzesca fino ad arrivare ad avere una forza mentale incredibile. La consapevolezza e la fiducia nei nostri mezzi ci ha permesso di diventare una grande squadra. Durante l’anno questo gruppo di ragazze è riuscito a superare le difficoltà e le assenze, non dimentichiamo che abbiamo giocato tutto il girone di andata senza Annalisa Censini''. Nei playoff Sesto ha avuto per ben due volte la forza di risollevarsi dallo 0-1, battendo sia Bologna sia Crema alla bella. Merito dell’abilità e dell’esperienza di Roberto Galli: ''La squadra, nelle ultime partite, ha avuto la capacità di migliorarsi partendo dagli errori commessi. Esaminare attentamente il gioco di Bologna e Crema è stato importante per arrivare alla vittoria. Le ragazze poi si sono dimostrate eccezionali, riuscendo nell’impresa di adattarsi a ogni situazione, facendo ciascuna delle cose alle quali non era abituata. L’esempio è Michela Frantini, che in finale ha preso undici rimbalzi, lei che non è mai stata una rimbalzista. Proprio la generosità nel fare quello che serviva alla squadra è stato il nostro piccolo segreto''. (Antonella Galimberti)