Data:
martedì 6 novembre 2007
Testata:
La Provincia
A2 femminile. La lettone ha scelto il basket italiano per far vedere quanto vale. «E qui ho trovato l’ambiente ideale»
Liga, a Crema sognando la nazionale
Begvalde: farò ricredere chi in patria non ha creduto in me
CREMA — Tra le migliori sorprese di questa prima parte di stagione in casa Sea Logistic Crema c'è sicuramente il rendimento di Liga Bergvalde, la straniera arrivata quasi per caso in biancoblù ma che in poco tempo ha saputo diventare un punto di riferimento per questa squadra. Liga è in Italia da ormai più di due mesi, e dopo un ambientamento iniziale non certo facile per una ragazza dell’Est in una città che non è certo una metropoli, ora può dire di sentirsi veramente a suo agio. La sua carriera, prima di questa esperienza italiana, l’ha vista studiare negli Usa prima al Wvc Junior College e poi a Macomb per l’università di Western Illinois, e da lì intraprendere la carriera da professionista prima in Inghilterra a Manchester e poi in patria al Ttt Riga. Un’esperienza non del tutto soddisfacente, come racconta lei stessa: “Il mio vecchio coach non credeva in me e non mi dava lo spazio che credevo di meritarmi, così non potevo far vedere quello che valevo. Uno dei motivi per cui ho scelto Crema è proprio per avere la possibilità di giocare e migliorarmi, in un campionato molto competitivo come la A2 italiana. Questa società ha creduto in me dopo avermi vista allenare solo per due giorni, e io ho il dovere di dare sempre il massimo per ripagare questa fiducia. Qui ho trovato la mia identità, e posso dimostrare anche ai miei connazionali il mio valore. So che in Lettonia mi seguono. Il mio obiettivo è entrare a far parte stabilmente della Nazionale del mio paese, di cui ho vestito la maglia nelle rappresentative giovanili e quest’estate alle Universiadi. Spero mi terranno in considerazione. Tutto quello che posso fare io è impegnarmi il più possibile in questo campionato”.
E a proposito, cosa pensi del campionato e della tua squadra? “All’inizio non avevo la percezione esatta della nostra forza, ma dopo le prime partite ho potuto constatare che siamo molto competitive. La cosa che mi piace di più è che non c’è una sola leader riconosciuta, ma che ci sono tante giocatrici che a turno possono rendersi pericolose. Siamo molto equilibrate come squadra, e ritengo sia molto difficile giocare contro di noi. Ho instaurato poi un buonissimo rapporto con coach Bacchini, che in campo è molto duro, non guarda davvero in faccia a nessuno, ma così facendo ci aiuta moltissimo a migliorare, e in più fuori dal campo è una persona estremamente simpatica”.
Come occupi le giornate quando non sei impegnata nelle partite? “All’inizio ero sola e ammetto che è stata dura. Ora ho conosciuto molta gente, di giorno navigo su internet o giro per la città. Sto anche studiando privatamente l’italiano. In più ultimamente stanno arrivando dalla Lettonia anche dei miei amici, per cui non mi sento proprio sola”. (Tommaso Gipponi)