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Rassegna stampa (articoli registrati prima del 31 agosto 2018)

 
 
 

 Data: lunedì 2 ottobre 2006

 Testata: La Provincia

A2 femminile. Amaro debutto per le cremasche travolte in casa dalla Memar Reggio Emilia in un match senza storia

Sea, non difendere Costa caro

Discreto esordio di Jutta Korkko-Gilbert ma ci vuole più intensità

CREMA — La Memar Reggio Emilia impartisce una severa lezione alla Sea Logistic dominando una partita praticamente mai in discussione. L’equilibrio dura giusto i primi 5 minuti, col Team che già lasciava intravedere qualche crepa difensiva ma che in attacco andava a punti con regolarità (12-13 al 5’), e con la neoarrivata Korkko-Gilbert che mostrava una mano morbidissima dalla media distanza. Appena però le reggiane hanno aumentato la propria pressione difensiva è arrivata la prima scossa alla partita, con le ospiti che volavano in contropiede a ripetizione andando alla prima pausa con ben 30 punti segnati. Decisamente troppi. Non è cambiata la musica nel secondo quarto, con le cremasche schierate a zona ma bucate dalla distanza dalle avversarie, e in attacco senza la necessaria lucidità. La partita era di fatto già chiusa dopo 20’. Ad inizio ripresa la Memar scalava di una marcia ma le cremasche non pungevano e così il divario aumentava. La Sea Logistic aveva un sussulto d’orgoglio e accorciava le distanze sino al meno 23 al 30’, siglato sulla sirena da una tripla da 10 metri di Boschetti. All’inizio dell’ultimo quarto le biancoblù sulla spinta di una stoica Barzaghi si riportavano sino a meno 19 (62-81 al 35’) ma non andavano oltre, lasciando troppe facili conclusioni alle avversarie. Reggio Emilia nel complesso si è dimostrata squadra di caratura superiore soprattutto da un punto di vista fisico. A non funzionare in casa biancoblù è stata però principalmente la difesa: quasi mai infatti le cremasche riuscivano a tenere gli uno contro uno delle rapidissime Costa, Scanzani e Carù, e gli aiuti non sempre erano puntuali. Oltretutto il Team pagava parecchio in termini di centimetri e chilogrammi sottocanestro (dominante in questo senso la Andersson) ma proprio per questo allora i tagliafuori dovevano essere puntuali ed energici, cosa che si è vista raramente. Con questa partita la Sea Logistic si è resa conto che la serie A non è certo uno scherzo, che per vincere non basta più giocare 5 minuti in modo intenso come succedeva spesso lo scorso anno. Le cremasche non dovranno comunque fare il loro campionato su una ‘contender’ come Reggio Emilia (o come Marghera, avversaria sabato prossimo), per cui una sconfitta ci può anche stare. Con questa intensità però si rischia di andare sotto anche contro squadre più alla portata, e questo il Team non se lo può proprio permettere. (Tommaso Gipponi)