Data: domenica 26 febbraio 2017

 Testata: La Provincia

La squadra di Visconti vuole vincere per ‘vendicare’ la dolorosa rimonta subita in casa che costò il posto in Coppa Italia, e per prenotare almeno il terzo posto finale

A2 femminile. Per la TecMar a Orvieto 'partita doppia'

CREMA Non finiscono i match verità per la TecMar Crema, che a sette giorni dalla straordinaria rimonta da meno 21 contro il Sanga Milano fa visita alla Ceprini Orvieto nel match che mette in palio il terzo posto solitario nel girone.

Biancoblù e umbre infatti sono appaiate in classifica, con Orvieto davanti per aver vinto la sfida dell’andata. E proprio quell’incr edibile partita di novembre dovrà essere la motivazione maggiore per Caccialanza e compagne per cercare di far bene.

Avanti di 14 a otto minuti dalla fine infatti Crema aveva la partita saldamente in mano ma si fece incredibilmente rimontare e superare in volata per 54-57.

Uno stop che fu durissimo per il morale di tutti e che di fatto è quello che è costato la qualificazione del Basket Team alle finali Coppa Italia, che si disputeranno il prossimo week end con le biancoblù cremasche costrette a guardare.

Ci deve essere tanta voglia di riscatto quindi, di vincere e magari anche con almeno un ‘più 4’ che ribalti la differenza punti negli scontri diretti, in un campionato che al vertice regala settimanalmente delle sorprese ma che rimane sempre estremamente equilibrato nei valori.

Vincere garantirebbe un terzo posto in solitaria importante ma non solo. Potrebbe partire infatti ufficialmente la caccia all’E mpoli secondo, avanti sì di 4 lunghezze, ma che rispetto a tutte le altre big ha il calendario più duro in questa parte del ritorno e che soprattutto deve ancora marcare visita al PalaCremonesi.

A livello di formazione, coach Visconti deve rinunciare a Parmesani per un problema alla mano, ma avrà una Gilda Cerri con una settimana di allenamenti in più dopo i soli sei minuti di domenica scorsa.

L’avversaria è forte e completa in ogni reparto. Per batterla occorrerà davvero un’altra grandissima impresa. T. G.