Data:
martedì 24 maggio 2016
Testata:
La Provincia
Basket rosa. Serie A2. Dopo i playoff
TecMar, ora serve ripartire. Posate le basi per un bel ciclo
di Fabrizio Barbieri
CREMA —Come mangiare un ghiacciolo nel deserto, te lo gusti giusto quei dieci secondi. La TecMar di fatto è restata con lo stecco di legno in mano dopo aver dato solamente due leccatine di serie A. Una serie di amarezze in questa finale per la formazione di coach Visconti , soprattutto dopo aver vinto gara 1 a La Spezia all’esordio. Ma dopo le lacrime serve razionalizzare la cosa e rendersi conto che quello che è stato fatto in questa stagione finirà di diritto nel libro della storia del Basket Team Crema. Purtroppo l’ultimo atto della sfida contro le liguri è stato l’emblema di tutta la serie. Una partita giocata ad alti ritmi, con grande cuore. Una partita che ad un certo punto sembrava potesse regalare la magnifica impresa della promozione, ma che alla fine ha dato la sentenza più scontata. Sì, perché giocare con solamente sei effettive una finale grida vendetta. La Spezia è stata prima spaventata dal furore cremasco, ma ha capito che alla lunga avrebbe potuto sfruttare le tre rotazioni in più per colpire in modo mortifero nel finale.
Purtroppo nei playoff, qualsiasi siano le categorie, serve arrivare al meglio dal punto di vista fisico e soprattutto con l’infermeria vuota. Invece la fortuna ha girato le spalle alle biancazzurre che con un cambio in più avrebbero potuto senza dubbio portare a casa questa promozione. Invece Mandelli e Zagni hanno potuto partecipare alla trasferta solo in versione spettatrici non paganti, mentre Bona non era al meglio della condizione. A tutto questo si è unita anche una buona dose di sfortuna sul campo, che quando deve vederci non sbaglia un colpo. In gara 2 la coppia arbitrale ha commesso la topica decisiva proprio a una manciata di secondi dalla fine, strozzando l’urlo di gioia in gola a Veinberga e compagne. Non che la direzione arbitrale fosse migliore nella ‘bella’ ma oggettivamente in quel caso La Spezia ha dimostrato di saper sfruttare meglio le occasioni che le sono capitate. Certo, quella tripla ‘ignorante’ di Granzotto nella fase decisiva del secondo tempo ha pesato come un macigno.
Detto questo uno sfortunato epilogo non può cancellare una stagione piena di soddisfazioni e un lavoro non fatto per nulla. La società è solida e l’esperienza fatta servirà nella prossima stagione per tentare ancora una volta il salto di categoria. L’idea di fare domanda di ripescaggio non è all’ordine del giorno per la società cremasca, quindi bisognerà lavorare per ottenere la promozione sul campo. Lo staff tecnico, il gruppo sono ben cementati e quindi basteranno pochi innesti mirati per creare una TecMar quasi imbattibile.