Data:
sabato 28 febbraio 2015
Testata:
Il Nuovo Torrazzo
Basket A2: TecMar, l’ora della verità
di TOMMASO GIPPONI
È il momento della verità per la TecMar Crema, che questa sera alle scende in campo a Moncalieri sul campo della Piramis Torino in una gara che può essere lo spartiacque di una stagione. Finora le cremasche hanno fatto bene, anzi benissimo, in questa Poule Promozione. Hanno vinto tutte e tre le partite in casa contro le avversarie teoricamente meno accreditate (ma essendo tra le migliori 12 d’Italia, comunque tutte pericolose) perdendo solo la trasferta sul campo dell’imbattuta Castel San Pietro, e non senza lottare oltretutto. Stasera si gioca in Piemonte contro l’altra grande favorita della Poule, la vincitrice del girone A di prima fase, che ora però sta avendo dei problemi. Dopo aver perso anch’essa con Castel San Pietro le torinesi sono scivolate anche a Vicenza, sabato scorso. Ora quindi c’è la TecMar al secondo posto, e la Piramis insegue a due lunghezze. Sfida verità dunque. Perché se vinceranno le cremasche consolideranno non poco la seconda posizione, quella che vale l’accesso alle finali per la Al, mettendo un più 4 con scontro diretto favorevole verso Torino, mentre in caso di sconfitta verranno agganciate e superate (sempre per lo scontro diretto), con ancora davanti 5 turni dove può succedere di tutto. Crema ci crede e ci proverà fino in fondo, anche se la sfida si preannuncia difficilissima. Le nostre però hanno dimostrato un carattere enorme, anche nell’ultima sfida contro Santa Marinella, vinta per 73-70. Come detto, non esistono sfide facili in questa fase. Crema èpartita male, subito sotto 2-12, ma si è ripresa piano piano, trascinata da una “bryantiana” Martina Capoferri, da 17 nella prima metà e 29 alla fine. La TecMar ha allungato però solo nel momento in cui alla soncmese si è affiancato qualcun altro in fase realizzativa, come Zagni per esempio sul finire del secondo quarto per il più 6 dell’intervallo. E nel finale punto a punto, a vincere la partita sono state la difesa da una parte, intensa a negare punti nel momento decisivo, e la freddezza dall’altra, con le mani delle cremasche che non hanno tremato dalla lunetta sul fallo sistematico delle romane.