Data:
sabato 3 gennaio 2015
Testata:
La Provincia
Basket rosa Serie A2 Prima fase TecMar, gioie e dolori tra presente e futuro
Le parole del ds Manclossi
«È stato un fine anno emotivamente particolare per tutti e naturalmente diverso da tutti quelli che l’hanno preceduto. La scomparsa del nostro presidente Giuseppe Spinelli è un ricordo ancora troppo vivo per noi e in occasione dei tradizionali scambi degli auguri abbiamo respirato inevitabilmente un’atmosfera un po’ particolare. Ma allo stesso tempo ci siamo detti che bisogna guardare avanti cercando di raggiungere quegli obbiettivi che abbiamo prefissato insieme al presidente quando con lui abbiamo programmato la stagione. Una stagione che fino ad ora ci sta regalando delle belle soddisfazioni ed in cui in questi primi mesi, anche per quanto riguarda il settore giovanile, ha visto porre le premesse per raggiungere dei risultati importanti».
Parlando della prima squadra eloquenti in proposito sono le considerazioni di Manclossi da cui traspare in modo evidente la soddisfazione della società.
«Siamo partiti con la convinzione di aver allestito una squadra competitiva, matura e destinata a crescere nel tempo. Motivata e decisa a riscattare una stagione la precedente. Una stagione in cui i troppi inconvenienti non avevano dato la possibilità, se non solo nell’ultimo periodo, di esprimere al massimo le potenzialità di quel gruppo. Oggi possiamo tranquillamente dire di aver azzeccato le nostre scelte. La conduzione tecnica, per professionalità e capacità di gestione, sta lavorando molto bene. Coach Luca Visconti, coadiuvato da Doldi, dal preparatore Arisi e dalla fisioterapista Piva sono una garanzia per la società ed un riferimento determinante per le nostre ragazze. Il gruppo delle veterane e delle new entry non ha avuto alcun problema ad integrarsi e siamo convinti, ne abbiamo avuto prova nelle ultime partite, che passato il naturale periodo di adattamento, porteranno il gruppo ad un ulteriore salto di qualità. Siamo in lotta per il secondo posto, con tutte le carte in regola per farci rispettare anche nel prosieguo di un campionato che ci vedrà affrontare sicuramente alcune tra le formazioni più accreditate della categoria».
Un occhio alle statistiche.
«In questo ambito troviamo molte delle nostre giocatrici tra le migliori per rendimento. Alcune gratificate dalle chiamata nelle varie rappresentative nazionali. Con una squadra dove la più anziana è la nostra capitana Caccialanza (1989) e tutte le altre hanno ancora parecchi anni davanti, dove hanno fatto il loro esordio in A2 Parmesani (1998), Donzelli e Cerri Jr (1999) che cosa possiamo chiedere di più?».
Un desiderio?
«Ci piacerebbe che ci siano ancora più persone al PalaCremonesi. Ci piacerebbe vengano a vedere questa formazione che continua ad onorare nel modo migliore ed ai massimi livelli nazionali lo sport cremasco».
A livello societario state sicuramente pensando al dopo Spinelli. Ci può anticipare qualche cosa?
«Stiamo ancora metabolizzando la nuova situazione cercando per il momento di sistemare quelli che sono gli aspetti burocratici più urgenti. Naturalmente dovremo affrontare parecchi problemi ma vogliamo pensarci bene per arrivare a fare le scelte più opportune. Certamente la gestione e la programmazione di una realtà che oggi ci vede affrontare ed organizzare circa 150 gare, coinvolgere 250 tesserati, due formazioni senior di A2 e serie C, 5 formazioni giovanili oltre probabilmente uno dei più importanti centri di addestramento minibasket della regione (che soprattutto vanta una tradizione ininterrotta di 25 anni), richiede oggi più che mai una analisi approfondita sotto ogni punto di vista. Organizzativa e gestionale soprattutto. Con calma vedremo di trovare le soluzioni migliori magari arrivando a concretizzare una collaborazione reale e senza pregiudizi campanilistici per il movimento della pallacanestro locale che, se indirizzata nel modo migliore potrebbe costituire una delle realtà più competitive ed interessanti, anche in prospettiva, di tutta la Lombardia. Mettiamo sul piatto i numeri effettivi ma soprattutto il livello competitivo delle singole realtà e ci accorgeremmo come la palla a spicchi non debba temere confronti».